Alcesti - 23 Maggio 2008

Opera rappresentata il 23 Maggio 2008

Teatro delle Balate all’Albergheria

Opera rappresentata il 19 Luglio 2008

Palazzo Bonagia

Ricominciai. Perché nei giovani fare teatro è come vivere più intensamente la giovinezza e non avevo nessun diritto di abbandonare il progetto per una delusione. Nuovi ragazzi accorsero numerosissimi, da tutte le facoltà dell’Ateneo. Insieme decidemmo che il lavoro degli anni a venire avrebbe avuto come oggetto la misteriosa relazione tra amore e sacrificio, tra amore e morte, la stessa che aveva animato i martiri che ogni hanno sentivamo il dovere di ricordare e onorare con il nostro lavoro. Scegliemmo Alcesti. Chi più di lei, chi meglio di lei, la creatura del cuore che aveva accettato di morire al posto di Admeto, insegnando all’anima occidentale che cosa sia davvero Amore? Ma era come se pesasse una maledizione su quest’opera. Interrotta per la parentesi di Casablanca, non riuscimmo a portarla a termine nel 2007 per l’improvvisa diserzione del protagonista a pochi giorni dalla prova generale. Era il primo anno che mancavamo al giorno della Memoria. E fu tristissimo. Riprendemmo il testo nel settembre del 2007, con nuovi giovani che si erano iscritti al  Laboratorio di Poetica, collaborando per la prima volta con una scuola di teatro, posta nel cuore di Ballarò. “Alcesti” fu la dolcissima fragile Monica Iacono, Admeto il sensibile Fulvio Bellanca: il loro animo bambino seppe dare ai due personaggi la giusta tensione malinconica. Così, il 23 Maggio, nella stessa ora dell’eccidio di Capaci, tornò a vivere Alcesti. Il 19 Luglio, l’Assessore alla cultura del Comune di Palermo, on. Raoul Russo, ci chiese di riproporla tra le rovine di Palazzo Bonaria. Rimane soltanto una grande scalinata del palazzo nobiliare: li vedo ancora, Monica e Fulvio, scendere con affanno quei gradini pericolanti, lui che sostiene la sposa con amorosa cura, lei affranta dal peso del Sacrificio.